Che cos’è?
La Bulimia Nervosa è un Disturbo dell’Alimentazione caratterizzato da ricorrenti abbuffate (o episodi bulimici) seguite da condotte compensatorie.
Per abbuffata si intende un comportamento alimentare caratterizzato dall’assunzione in un definito periodo di tempo (in genere un periodo di due ore) di una grande quantità di cibo (cioè una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili) accompagnata dalla sensazione di perdere il controllo (cioè sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando). Tipicamente durante le abbuffate sono assunti cibi “ingrassanti”, ricchi di carboidrati o grassi, che non necessitano di particolare preparazione e che possono essere facilmente masticati (per esempio, gelati, dolci, pane, toast, cioccolata). Va precisato, tuttavia, che l’elemento distintivo degli episodi bulimici è rappresentato dalla quantità di cibo piuttosto che dal tipo di alimenti assunti; infatti, sono stati descritti episodi bulimici caratterizzati dall’assunzione di frutta e verdura; oppure dall’aumento della quantità di alimenti che sono normalmente assunti.
La frequenza delle abbuffate è piuttosto variabile (si passa da uno/due episodi al mese sino a molti episodi giornalieri). Una caratteristica piuttosto stabile è invece la velocità con cui il cibo è ingerito durante le abbuffate. È stato stimato che, mediamente, le persone con Bulimia mangiano ad una velocità doppia rispetto alle persone che non hanno problemi alimentari. Accade, in molti casi, che il cibo venga assunto per intero, senza essere neppure masticato, e/o si assuma una grande quantità di liquidi per aiutarsi ad ingerire.
Un’importante caratteristica delle persone che soffrono di Bulimia Nervosa è la vergogna per le proprie abitudini alimentari accompagnata dai tentativi di nasconderle. Le abbuffate avvengono, infatti, in solitudine e/o in segreto tanto che il problema può essere nascosto per anni, senza che nessuno, nemmeno le persone più vicine, se ne accorga. Solo nei casi molto gravi, le abbuffate sono effettuate alla presenza di altre persone.
Le abbuffate si verificano spesso in risposta ad eventi ed emozioni (per esempio, stati d’umore disforico o vera e propria disperazione, condizioni di stress interpersonale, intensa sensazione di fame a seguito di una dieta ferrea oppure insoddisfazione per il peso, le forme corporee o il cibo) o indirettamente – disinibendo il controllo restrittivo dell’alimentazione – o direttamente – per neutralizzare temporaneamente le emozioni negative e fungere da distrazione rispetto alle difficoltà della vita. Accade, però, che gli effetti positivi delle abbuffate siano rapidamente sostituiti da emozioni negative (per esempio, vergogna, sensi di colpa) che possono a loro volta condurre a nuove abbuffate (o, in alternativa, a comportamenti di compenso).
L’abbuffata continua fino a quando la persona si sente “così piena da stare male”. È a questo punto che vengono messe in atto le condotte compensatorie ovvero comportamenti tesi a neutralizzare gli effetti dell’abbuffata. La principale condotta compensatoria adottata è il vomito autoindotto che, da una parte, riduce la sensazione di malessere fisico che si accompagna all’abbuffata, dall’altra, consente di prevenire l’aumento di peso e serve, quindi, come strategia per fronteggiare la paura di ingrassare. Altre condotte compensatorie sono l’uso di lassativi e diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo. I comportamenti compensatori sono estremamente pericolosi non solo per gli evidenti pericoli fisici e medici a cui sono associati, ma anche perché, neutralizzando l’abbuffa, essa viene in qualche modo legittimata e quindi aumenta la probabilità che questa si verifichi di nuovo.
Perché possa essere diagnosticata la Bulimia, le abbuffate e le condotte compensatorie devono verificarsi in media almeno due volte a settimana per tre mesi. Un’altra importante caratteristica di questo disturbo è rappresentato dalle persistenti preoccupazioni per il peso e le forme corporee, aspetti questi che influenzano in modo eccessivo i livelli di autostima. In altre parole, l’autostima è costantemente ed esclusivamente influenzata dai problemi relativi al cibo.
Mentre chi soffre di Anoressia è sempre sottopeso, chi soffre di Bulimia può essere normopeso, sottopeso o sovrappeso, e spesso presenta forti oscillazioni nel peso corporeo.
Si distinguono due tipi di Bulimia Nervosa:
- Bulimia con condotte di eliminazione: dopo l’abbuffata si ricorre regolarmente a vomito autoindotto o uso di lassativi e diuretici,
- Bulimia senza condotte di eliminazione: per neutralizzare l’abbuffata si ricorre a digiuno e attività fisica eccessivi.
Quando nasce e chi colpisce?
L’esordio avviene in genere nella tarda adolescenza o nella prima età adulta. Tipicamente, le abbuffate iniziano durante o dopo un periodo di restrizioni alimentari. Non è raro che molte pazienti bulimiche abbiano sofferto in precedenza di Anoressia. Il decorso può essere cronico oppure caratterizzato da fasi di remissione alternate a fasi di ricomparsa delle abbuffate.
A soffrire di Bulimia sono soprattutto donne (90%). La frequenza della Bulimia Nervosa è simile nella maggior parte dei paesi industrializzati.
Perché nasce?
Le cause della bulimia nervosa sono le stesse rintracciabili per l’Anoressia Nervosa.
Quali conseguenze?
La Bulimia può determinare delle conseguenze a livello fisico/medico, psicologico e relazionale. Le principali conseguenze a livello fisico/medico sono legate alle condotte di eliminazione (il vomito autoindotto può determinare problemi dentali e cicatrici o callosità sulle mani a causa dello sfregamento contro i denti nel tentativo di provocare il vomito; l’abuso di lassativi può determinare dipendenza e diarrea). Nelle donne possono esserci irregolarità del ciclo mestruale o ritardo nella comparsa della prima mestruazione (amenorrea). In alcuni casi, gli squilibri indotti dal ricorso alle condotte di eliminazione sono così gravi da costituire un problema medico.
A livello psicologico, la Bulimia può determinare umore negativo/depressione, ansia (paura delle situazioni sociali) e bassa autostima.
A livello sociale, i sintomi possono interferire pesantemente con il funzionamento sociale (per esempio, evitamento delle situazioni di convivialità e frequenti litigi in famiglia), lavorativo e/o scolastico (principalmente a causa delle difficoltà di concentrazione) e la vita di coppia